Caro Marco,

ancora al lavoro? Ma sei proprio uno stacanovista! Guarda che è arrivata l’estate, è tempo di rilassarsi e divertirsi un po’ non credi? Ho una proposta per te, Chiara e i vostri due ragazzi. Prendetevi un po’ di ferie e raggiungeteci. Quest’anno io e Giulia abbiamo scoperto un posto strepitoso, un paesino che ha le stesse comodità di un villaggio turistico ma è molto più autentico, anche i bambini si stanno divertendo. Il posto si chiama Alberona, si trova in Puglia, a mezz’ora di macchina da Foggia. E’ a oltre 700 metri d’altezza, ma mette insieme ‘mari e monti’ grazie a una piscina all’aperto che è un capolavoro. Ad Alberona il Touring Club ha assegnato la “Bandiera Arancione”, un marchio di qualità turistico-ambientale per l’entroterra che è l’equivalente delle “Bandiere Blu” riconosciute alle località della costa. Inoltre il paese è stato inserito dall’Anci nel club dei “Borghi più belli d’Italia”. Io, Giulia e i due bambini alloggiamo in un bell’albergo dove si spende il giusto. Pur essendo un borgo di mille anime, qui ci sono due alberghi, due bed and breakfast e sei deliziosi ristorantini dove si mangiano cose buonissime spendendo davvero poco: il sugo con la carne di cinghiale è una specialità, ma sono buonissimi anche la pasta fatta a mano, gli insaccati e i dolci tipici. Se decidete di venire, potete prendere in fitto anche uno degli appartamentini del centro. L’elenco delle case disponibili è su un altro sito interessante, prolocoalberona.it, dove potrete trovare tutti i recapiti e i numeri di telefono di ristoranti, strutture ricettive, bar, negozi e di ogni attività, compreso il programma degli eventi estivi. Ti assicuro che qui non ci si annoia mai. I bambini sono seguiti dalle ragazze dello staff animazione, così io e Chiara possiamo fare le escursioni, goderci un po’ di relax o stare in piscina a nuotare e prendere il sole. Per una giornata in piscina, con un ombrellone e due sdraio, si spendono appena 8 euro. Ogni sera, fino alla fine di agosto, c’è un evento diverso. Ce n’è davvero per tutti i gusti: cabaret, concerti, cinema all’aperto e un sacco di appuntamenti per scoprire le tipicità enogastronomiche di Alberona e dei Monti Dauni. Il 10 agosto, per la notte di San Lorenzo, si sono inventati un evento che hanno intitolato “Porchetta sotto le stelle”: si mangia, si beve del buon vino, e poi andiamo a fare l’alba a mille metri d’altezza, sul Monte Pagliarone, un posto che di mattina offre un panorama eccezionale. Ieri, dalla Terrazza Panoramica, c’era un cielo così limpido che si vedevano le Isole Tremiti. Per te che soffri il caldo qui c’è un clima ideale. La sera c’è sempre un bel venticello fresco e la notte si dorme alla grande, tanto che non dobbiamo azionare nemmeno il condizionatore. Ieri siamo stati ai “Pisciarelli”. E’ una braceria immersa nel bosco. Prende il nome da una fontana da cui sgorga acqua limpida e freddissima. Ah, già, non te l’ho detto, questo è il paese delle fontane. Ce ne sono di tutte le forme e si sono sbizzarriti anche con i nomi che gli hanno voluto dare. All’ingresso del paese, ad esempio, c’è la Fontana Muta. Da Foggia, ci vogliono 10 minuti per raggiungere Lucera. E da qui, ne servono altri 20 per arrivare ad Alberona. La strada sale lentamente e i colori del paesaggio offrono tutte le varietà dell’arcobaleno. Alberona si annuncia alla vista come un presepe. Piccole case bianche attorniate da colline smeraldo. Il primo monumento che s’incontra salendo verso il paese è proprio la Fontana Muta. Più avanti c’è il Muro Architettonico. Pochi passi ancora e in alto, sulla sinistra, appare il monumento al Tenente Andrea Nazzaro, un eroe della Resistenza. Il Muraglione sale fino alla piazza panoramica dove la vista domina tutto il Tavoliere. Quando il cielo è generoso, da questo punto si possono vedere il Castello Svevo Angioino di Lucera, i contorni delle città e come ti ho detto anche le Isole Tremiti. Un orizzonte ampio come una giornata estiva carezzata dal vento, capace di volare sulle ali dei falchi che sorvolano i boschi tutti intorno. Il cuore del borgo è a pochi metri, in Piazza Civetta. La Chiesa di San Rocco svetta sull’agorà con la facciata gotica e la cuspide conica del suo campanile. All’interno del tempio, posto in alto sopra l’altare, gli occhi vanno sulla statua della Madonna Incoronata. La Vergine, accompagnata da due angioletti, è seduta su un trono d’albero e sembra avere ali fatte di foglie. Facendosi accompagnare dalla discesa che si stende ai piedi dell’edificio sacro, si arriva alla storica abitazione di Vincenzo d’Alterio, uno dei poeti che ha contribuito a fare di Alberona un piccolo borgo dalla grande tradizione letteraria. Una tradizione che vede nel poeta Giacomo Strizzi, insegnante elementare scomparso nel 1961, la massima espressione di una vocazione lirica omaggiata ogni anno dal paese con un premio internazionale dedicato alla poesia. Qualche metro più in là e, all’ombra del monumento ai Caduti, si apre lo scrigno dell’Antiquarium, un museo che raccoglie le testimonianze di duecento anni di storia alberonese. Nei pressi dell’Antiquarium c’è la Chiesa Madre o Priorale, un tempo dimora dei Cavalieri di Malta che vi hanno fatto imprimere il proprio stemma. Anticamente, il campanile dell’edificio sacro era la torre militare dei Templari. La Chiesa Madre fu fatta edificare proprio dai Templari che la dedicarono alla Natività di Maria Santissima. In Piazza del Popolo, si vede la Torre del Gran Priore, una costruzione risalente al dodicesimo secolo. Simbolo di potere, la Torre è parte dell’antichissimo Palazzo Priorale, dimora del signore del Feudo. Alberona è un veramente un avamposto di fascino e mistero. Bisogna avere la curiosità di perdersi nei suoi meandri per scoprirne i vicoli, ammirare l’Arco dei Mille, oltrepassare l’Arco Calabrese. E ovunque, tra strade strette o piazze ariose, gli occhi sono raggiunti da spiragli di luce, squarci di verde, paesaggi architettonici che diventano un tutt’uno con la natura circostante, con farfalle, uccelli, volpi e ricci. Alberona è un luogo dove parla anche il silenzio, sussurrando storie umili di contadini, bisbigliando di segreti e rivolte contro lo “jus primae noctis”, volatilizzando foglie che portano profumi di rara autenticità. Oggi le torri eoliche, non meno maestose di quelle di un tempo, sovrastano le cime delle alture e volteggiano nel vento, producendo energia, tessendo la trama infinita di una storia che va dall’antico al moderno. La modernità che vede nel Villaggio Arancione, centro turistico e sportivo, il suo miglior simbolo, anch’esso perfettamente integrato con l’ambiente. La piscina semiolimpionica sorge in una conca naturale, benedetta dal vicino campanile della Chiesa Madre e contenuta dalle braccia di pietra del borgo.

Caro Marco, come vedi questo paese è capace di ispirare una vena poetica anche in me. Dai, venite qui, penso di averti dato tutte le informazioni del caso. Ora non hai davvero alcuna scusa per dire di no. Vi aspettiamo.